Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerose modifiche e molteplici aggiornamenti di norme inerenti al commercio internazionale di merci, introdotti con lo scopo di snellire e velocizzare le pratiche di import/export limitando al contempo gli illeciti. Avere padronanza e consapevolezza dei criteri stabiliti nel nuovo Codice Doganale dell’Unione (CDU), così come delle altre regole da rispettare in ambito unionale ed extra-UE, diventa pertanto di fondamentale importanza per le imprese importatrici ed esportatrici. Ecco perché effettuare un Check-Up Doganale dell’azienda è una decisione non più rinviabile, sia per trarre il massimo vantaggio in termini di ottimizzazione di tempi e costi, sia per evitare sanzioni a livello penale e amministrativo.

Esaminiamo pertanto cosa significa sottoporre la propria azienda a un Check-Up Doganale e quali obiettivi è possibile raggiungere.

A cosa serve un Check-Up Doganale?

Possiamo definire il Check-Up Doganale come una fotografia dell’operatività logistica e dei flussi commerciali dell’azienda di import/export, il cui scopo è valutare in modo scrupoloso il suo “stato di salute doganale”, individuando punti deboli e punti di forza, appurando la correttezza delle operazioni compiute ed eventualmente correggendo le irregolarità riscontrate. Una volta identificate le aree di miglioramento sarà dunque più facile per l’azienda agire in conformità alle norme doganali, adottando provvedimenti che ottimizzino e semplifichino le operazioni di importazione ed esportazione.

Risulta dunque evidente quanto la consapevolezza e il controllo su tutte le attività legate all’ambito doganale siano ormai fondamentali per un agevole svolgimento dei flussi aziendali.

Il Check-Up Doganale è infatti uno strumento indispensabile per effettuare in completa sicurezza scambi commerciali con Paesi UE ed extraunionali, risparmiando costi e ponendosi in una posizione privilegiata per ottenere le principali autorizzazioni doganali e i relativi benefici.

Nello specifico, il Check-Up Dogale risponde principalmente ai seguenti obiettivi:

  • esaminare le operazioni di import/export effettuate negli ultimi anni per accertarne la correttezza ed evitare possibili vertenze e pesanti multe da parte dell’Agenzia delle Dogane, ricorrendo ad esempio al ravvedimento operoso per saldare gli eventuali oneri evasi senza subire sanzioni
  • verificare se, al contrario, esistono possibilità per avanzare richieste di rimborso per dazi pagati e non dovuti, o se sussistono facilitazioni di cui non si era a conoscenza
  • imparare a padroneggiare le principali norme in ambito doganale per evitare il blocco delle proprie merci alla frontiera a causa del mancato rispetto di qualche disposizione, con conseguenti ritardi sulla consegna
  • evitare di commettere inconsapevolmente illeciti di natura penale (ad esempio attribuendo erroneamente un’origine preferenziale a un bene o commettendo violazioni che infrangono le nuove regole relative ai reati di contrabbando), subendone le relative sanzioni
  • esaminare le procedure riguardanti l’acquisto e la cessione di merci per verificare che siano coerenti con la normativa doganale e fiscale (IVA)
  • velocizzare e snellire le procedure doganali nel loro insieme, ottimizzando tempi e costi relativi all’import/export.

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Check-Up Doganale: in cosa consiste

Approfondiamo ora cosa significa effettuare un Check-Up Doganale della propria azienda, quali esami può comprendere e su quali tematiche verte l’accertamento.

Il Check-Up si occupa inizialmente di esaminare le operazioni doganali effettuate negli ultimi 3-5 anni per verificarne il metodo e la realizzazione, concentrandosi ad esempio su alcuni aspetti come:

  • clausole Incoterms utilizzate, idoneo inserimento in fattura ed eventuali criticità sull’uso della resa ExW
  • correttezza del codice di classificazione doganale attribuito alla merce
  • adeguata indicazione del valore doganale della merce per calcolare in modo esatto la base imponibile
  • corretta attribuzione dell’origine preferenziale e non preferenziale dei beni (Made In), indicata in fattura, e conservazione della documentazione
  • problematiche relative alla disciplina fiscale (IVA, dazi, accise…)
  • presenza di dati e diciture fondamentali nella compilazione delle fatture estere
  • analisi della bolletta doganale in importazione ed esportazione
  • prove di avvenuta cessione intracomunitaria (CMR, DDT…) e avvenuta cessione all’esportazione (DAU, DAE, MRN)
  • verifiche in merito alla normativa Dual Use (dichiarazione di libera esportazione e presa in esame dei prodotti esportati allo scopo di evitare eventuali sanzioni per violazioni al regolamento sui beni “a duplice uso”).

Una volta esaminati questi aspetti, il Check-Up Doganale prosegue con l’individuazione di interventi correttivi, ove possibile, degli eventuali errori commessi, affrontando nel migliore dei modi accertamenti o potenziali contenziosi con l’Agenzia delle Dogane.

In un’ottica di autonomia dell’azienda nel gestire tutte le future operazioni logistiche in maniera conforme alle normative doganali e fiscali, vengono infine evidenziate le azioni da intraprendere per avere pieno controllo e consapevolezza dei criteri che regolano l’import/export.

Tra questi accorgimenti troviamo:

  • adottare procedure aziendali chiare e definite a livello doganale, per essere in possesso di documentazione e permessi necessari ad effettuare scambi di merci da e per l’estero, in modo coerente con le normative vigenti in ambito unitario e nei diversi Stati interessati dalle operazioni. Un’azienda che segue efficacemente procedure precise è avvantaggiata in termini di competitività e dal punto di vista dell’ottenimento di autorizzazioni come Esportatore Autorizzato e Registrato, Operatore Economico Autorizzato (AEO), sdoganamento presso Luogo Approvato, perfezionamento attivo ecc.
  • capire l’importanza di conoscere l’origine dei propri prodotti, così da attribuire la giusta origine preferenziale o non preferenziale e compilare in modo adeguato la relativa documentazione. Questo consente da un lato di non incorrere in sanzioni dovute all’errata attribuzione dell’origine e dall’altro di beneficiare di regimi preferenziali concordati tra l’Unione Europea e altri Paesi per favorire gli scambi commerciali.
  • aggiornare il Modello Organizzativo 231 in virtù del nuovo art. 25-sexiesdecies del d.lgs.231/2001 che ha introdotto i reati di contrabbando nel MOG.

Quando effettuare un Check-Up aziendale delle procedure doganali?

Diventare un’azienda organizzata e con procedure ordinate e pianificate dal punto di vista doganale è, come abbiamo visto, un obiettivo fondamentale, non rimandabile e non delegabile a terzi per chi opera nel settore import/export. Tutto ciò che gravita attorno al tema della dogana, dai vari status e autorizzazioni al modello 231, dalle rese Incoterms all’origine preferenziale, fa parte della quotidianità e dell’attività aziendale, e basta un errore per compromettere la buona riuscita di un’importante commessa o per mettere a rischio l’azienda dal punto di vista legale e fiscale.

La soluzione è provvedere ad effettuare un Check-Up Doganale il prima possibile rivolgendosi a professionisti con esperienza nel settore, in modo da risolvere eventuali criticità e adottare rapidamente presidi utili a operare in maniera conforme alle normative di natura doganale.

Essere competenti riguardo a procedure e adempimenti in materia doganale è infatti essenziale per acquisire competitività sul mercato UE ed extra-UE, ottimizzando tempi e costi negli scambi internazionali e scongiurando contenziosi o pesanti sanzioni.

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