Nel contesto del commercio internazionale, l’origine preferenziale delle merci riveste un ruolo fondamentale per le aziende di import/export. Comprendere e applicare correttamente le normative relative all’origine preferenziale permette alle imprese di beneficiare di riduzioni o esenzioni daziarie, migliorando la competitività sul mercato globale. Recentemente, in merito al tema sono emerse importanti novità riguardanti la Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM) e l’Accordo interinale sugli scambi tra l’Unione Europea e il Cile, in vigore dal 2025.

Riassumiamo quindi i vantaggi dell’origine preferenziale e vediamo una panoramica dettagliata su queste modifiche per capire come essere conformi alle nuove regole.

Origine preferenziale: perché è importante restare aggiornati

L’origine preferenziale si riferisce allo status conferito ai prodotti che soddisfano specifici criteri stabiliti negli accordi commerciali tra Paesi. Questo status consente alle merci di beneficiare di tariffe doganali ridotte o nulle all’importazione nei Paesi partner. Per ottenere l’origine preferenziale, un prodotto deve rispettare le regole di origine definite nell’accordo pertinente, che possono includere requisiti come la trasformazione sufficiente, il valore aggiunto locale o l’uso di materiali originari.

Per le aziende che operano nel commercio internazionale, mantenersi informate sulle evoluzioni normative in tema di origine delle merci è fondamentale per diversi motivi:

  • Conformità normativa – evitare sanzioni e ritardi doganali dovuti a non conformità con le nuove regole di origine.
  • Ottimizzazione dei costi – beneficiare di riduzioni o esenzioni daziarie applicando correttamente le norme di origine preferenziale.

Vantaggio competitivo – adattarsi rapidamente alle nuove opportunità offerte dagli accordi commerciali aggiornati, ampliando la presenza sui mercati esteri.

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La Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM)

La Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM) è un accordo che coinvolge 25 Paesi, tra cui l’Unione Europea, le nazioni EFTA (come Svizzera e Norvegia) e vari partner del Mediterraneo e dei Balcani. Questo sistema multilaterale mira a creare regole di origine preferenziali comuni, semplificando le operazioni commerciali e favorendo l’integrazione delle catene di approvvigionamento nella regione euro-mediterranea.

Dal 1° gennaio 2025 sono entratein vigore le norme rivedute della Convenzione PEM, che rappresentano una modernizzazione significativa rispetto alla versione originale del 2012. L’obiettivo principale di queste modifiche è quello di adattare le regole alle esigenze attuali del commercio globale, migliorando al contempo la flessibilità per le imprese.

Nuove regole Convenzione PEM 2025

Le nuove regole della Convenzione PEM includono diversi aggiornamenti significativi per agevolare le imprese:

  • Maggiore flessibilità nelle regole di origine. È ora possibile utilizzare una quantità maggiore di materiali non originari, purché la lavorazione nel Paese d’origine rispetti criteri specifici. Ciò facilita l’ottenimento dello status di origine preferenziale per settori come il tessile, il manifatturiero e l’automotive.
  • Cumulo diagonale esteso. Le aziende possono combinare materiali originari di diversi Paesi partecipanti alla Convenzione, integrando in modo più efficiente le catene di approvvigionamento regionali e ottenendo più facilmente lo status di origine preferenziale.
  • Certificazione elettronica. L’introduzione di certificati di origine elettronici rappresenta una svolta per ridurre tempi e costi amministrativi, migliorando la tracciabilità e la conformità.

Norme di origine PEM: disposizioni transitorie

Per garantire una transizione graduale verso le nuove regole, fino al 31 dicembre 2025 sarà possibile utilizzare sia le norme precedenti sia quelle rivedute. Durante questo periodo:

  • I certificati EUR.1 e le dichiarazioni di origine che applicano le nuove regole dovranno riportare la dicitura “REVISED RULES”.
  • Gli esportatori devono prestare particolare attenzione alle regole applicabili nei propri scambi commerciali, poiché la ratifica delle nuove norme dipende dagli accordi bilaterali tra i Paesi interessati.

Nuovi codici per la dichiarazione doganale

In relazione all’implementazione delle norme rivedute della Convenzione PEM, dal 1° gennaio 2025 sono stati introdotti due nuovi codici documenti nazionali da utilizzare nelle dichiarazioni doganali, specificatamente per i trattamenti speciali:

  • Codice 66YY – Consente agli operatori economici di autocertificare il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa per l’esonero dall’indicazione dell’identità del mezzo di trasporto. Questo codice deve essere indicato come “Documento giustificativo” nella dichiarazione doganale (campo D.E. “12 03 000 000”).
  • Codice 67YY – Riguarda la dichiarazione dell’esonero dalla sigillatura delle merci. Gli operatori devono inserire questo codice, specificando anche l’identificativo del protocollo di autorizzazione alla dispensa, nel formato: nnnnnnn/gg/mm/aaaa (nnnnnn: indica il numero di protocollo dell’autorizzazione; gg/mm/aaaa corrisponde alla data del protocollo dell’autorizzazione).

Si tratta di codici utilizzati esclusivamente per indicare particolari esoneri o procedure legate alla dichiarazione doganale. È fondamentale per gli operatori assicurarsi che tali codici siano correttamente applicati nelle dichiarazioni, per evitare errori o ritardi nelle operazioni di transito.

I vantaggi delle norme rivedute della Convenzione PEM

L’adozione delle regole rivedute offre diversi vantaggi pratici per le aziende:

  • Maggiore competitività. La semplificazione delle regole e il cumulo diagonale rafforzano la capacità delle imprese di ottimizzare le proprie catene di approvvigionamento, riducendo i costi.
  • Efficienza operativa. L’uso dei certificati elettronici e i nuovi codici TARIC migliorano la gestione delle operazioni doganali.
  • Accesso a nuovi mercati. Grazie alla modernizzazione delle regole, le imprese possono sfruttare in modo più efficace le opportunità commerciali offerte dalla regione euro-mediterranea.

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L’Accordo interinale UE-Cile

Un’altra significativa evoluzione riguarda l’Accordo interinale sugli scambi tra l’Unione Europea e la Repubblica del Cile, in vigore dal 1° febbraio 2025. Questo accordo, che sostituisce il precedente Accordo di Associazione del 2002, punta a modernizzare le regole di origine preferenziale e a facilitare le operazioni commerciali tra le due parti.

Principali cambiamenti nell’Accordo UE-Cile

L’Accordo interinale introduce cambiamenti significativi che semplificano le operazioni doganali e migliorano l’accesso ai mercati. Di seguito gli aggiornamenti più rilevanti.

  • Certificazione dell’origine: dal 1° febbraio 2025, i tradizionali certificati EUR.1 e le dichiarazioni su fattura non saranno più accettati. Sarà possibile dimostrare l’origine preferenziale solo attraverso una dichiarazione di origine o la conoscenza diretta dell’importatore. Gli importatori possono ora ricorrere all’autocertificazione anche per spedizioni multiple di prodotti identici.
  • Sistema REX (Registered Exporter System): gli esportatori dell’UE dovranno adottare il numero REX, che sostituirà il precedente numero di Esportatore Autorizzato. Questo requisito sarà indispensabile per spedizioni superiori a 6.000€.
  • Gestione delle merci in transito o stoccate: le merci che si trovano in transito o in deposito al momento dell’entrata in vigore dell’accordo potranno beneficiare del trattamento preferenziale solo se accompagnate da dichiarazioni di origine conformi al nuovo sistema.

Con l’Accordo interinale UE-Cile, si rafforzano le basi per una collaborazione economica sostenibile e vantaggiosa per entrambe le parti. Le imprese che sapranno prepararsi adeguatamente potranno non solo migliorare la propria competitività, ma anche cogliere le numerose opportunità offerte da questa evoluzione normativa.

A cosa mira il nuovo Accordo UE-Cile

In sintesi, gli obiettivi principali dell’Accordo possono essere così riassunti:

  • Eliminazione dei dazi doganali su molti prodotti. La rimozione di queste barriere tariffarie consentirà alle imprese di beneficiare di un risparmio economico diretto, promuovendo scambi più competitivi e vantaggiosi tra UE e Cile.
  • Regole di origine modernizzate. Le nuove norme sono progettate per essere più flessibili, rendendo più semplice per le aziende ottenere lo status di origine preferenziale per i propri prodotti.
  • Sostenibilità come priorità. Il trattato rafforza l’impegno verso obiettivi sostenibili, allineandosi agli accordi globali come l’Agenda 2030 (in cui si inseriscono ad esempio il CBAM e l’EUDR) e l’Accordo di Parigi. Questo elemento rappresenta un valore aggiunto per le imprese impegnate in filiere produttive responsabili.

Le imminenti modifiche alla Convenzione PEM e l’entrata in vigore dell’Accordo interinale UE-Cile rappresentano cambiamenti significativi nel panorama del commercio internazionale.

Prepararsi adeguatamente a queste novità non è solo una questione di conformità, ma un’opportunità per migliorare la competitività e ottimizzare i processi aziendali.

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