Con la Proclamation “Adjusting Imports of Aluminum and Steel into the United States”, firmata il 3 giugno 2025, l’Amministrazione statunitense ha annunciato un drastico irrigidimento della propria politica commerciale verso le importazioni di acciaio e alluminio, raddoppiando l’aliquota dei dazi dal 25% al 50% ad valorem. Le nuove misure sono entrate in vigore dal 4 giugno 2025.

Secondo quanto affermato dalla Casa Bianca, l’aumento dei dazi è motivato da esigenze di sicurezza nazionale e mira a contrastare pratiche ritenute distorsive del mercato, come l’importazione di materiali a prezzi eccessivamente bassi, che mettono a rischio la sopravvivenza dell’industria siderurgica americana. Si tratta di un provvedimento che segue l’evoluzione delle politiche tariffarie USA già avviate nei mesi scorsi con l’introduzione di misure su altri settori.

Vediamo l’impatto dei dazi sull’export italiano e, più in generale, su quello europeo e quali best practice attuare per l’esportazione di acciaio e alluminio negli USA, con checklist operativa scaricabile in PDF.

Cosa cambia concretamente per gli esportatori europei

Le nuove disposizioni colpiscono duramente l’export europeo verso gli Stati Uniti, in particolare quello italiano, da sempre forte nei settori della metallurgia e della componentistica industriale.

Ecco le principali novità introdotte sui dazi USA su acciaio e alluminio.

  • Raddoppio dei dazi: l’aliquota sui prodotti in acciaio, alluminio e loro derivati passa dal 25% al 50% ad valorem, salvo eccezioni specifiche.
  • Applicazione immediata: i nuovi dazi si applicano alle merci immesse al consumo o ritirate da un magazzino doganale a partire dal 4 giugno 2025.
  • Zona di commercio estero (Foreign Trade Zones – FTZ): i prodotti elencati nell’Allegato I (al momento non ancora pubblicato) potranno essere ammessi solo con privileged foreign status, e saranno soggetti ai nuovi dazi al momento dell’immissione al consumo. I beni già presenti in FTZ con questo status prima dell’entrata in vigore mantengono la vecchia aliquota, ma solo se sdoganati prima di tale data.
  • Eccezione Regno Unito: le importazioni dal Regno Unito restano al 25%, ma potranno salire al 50% dal 9 luglio 2025 in caso di mancato rispetto degli impegni bilaterali.
  • Dazi “reciproci” al 10%: la parte non metallica di articoli contenenti acciaio/alluminio sarà soggetta a un dazio aggiuntivo del 10%, secondo quanto previsto dall’Executive Order 14257.
  • No al drawback: nessun rimborso sarà concesso sui dazi versati, neppure in caso di successiva riesportazione.

Modifica alla “cumulabilità” dei dazi: novità dall’Executive Order 14289

Un altro aspetto rilevante è la modifica del principio di non cumulabilità dei dazi: fino ad oggi, un prodotto già soggetto a dazi sull’acciaio o alluminio non veniva colpito anche da altri dazi (come quelli introdotti per contrastare il traffico di fentanyl – E.O. 14193 e 14194).

Con effetto dal 4 giugno 2025, il principio viene rovesciato: sarà il dazio su acciaio o alluminio a prevalere, escludendo l’applicazione dei dazi “fentanyl” solo nel caso in cui il prodotto sia già colpito da dazio strategico sui metalli.

Il nuovo ordine di priorità stabilito dalla U.S. Customs and Border Protection per l’applicazione dei dazi è il seguente:

  1. Dazi “automotive” (Proclamation 10908)
  2. Dazi su alluminio (Proclamation 9704 e s.m.i.)
  3. Dazi su acciaio (Proclamation 9705 e s.m.i.)
  4. Dazio “fentanyl” su Canada (E.O. 14193)
  5. Dazio “fentanyl” su Messico (E.O. 14194)

HAI DUBBI SU COME GESTIRE LE NUOVE TARIFFE USA SU ACCIAIO E ALLUMINIO O SU COME RICALCOLARE L’IMPATTO DOGANALE SULLE TUE SPEDIZIONI?

Implicazioni operative per le imprese italiane

Queste modifiche impattano su ogni fase dell’esportazione di acciaio e alluminio verso gli USA, dalla classificazione delle merci alla gestione dei costi. Per le imprese italiane che commerciano acciaio e alluminio sarà quindi fondamentale:

  • Verificare l’origine doganale dei materiali per capire se sono soggetti alle nuove aliquote
  • Consultare con attenzione le note di classificazione doganale HTSUS e gli Allegati alla Proclamation (non ancora pubblicati al momento della stesura)
  • Aggiornare tempestivamente i sistemi di valutazione doganale e calcolo dei costi di sbarco
  • Coordinarsi con i propri spedizionieri e broker doganali USA per la corretta dichiarazione in FTZ
  • Valutare l’impatto economico e contrattuale di eventuali dazi non rimborsabili.

Scarica la nostra checklist operativa in PDF con la lista degli aspetti da controllare per il tuo export di acciaio e alluminio verso gli USA.

Aggiorna la tua strategia per l’export USA

Le nuove misure rappresentano un giro di vite senza precedenti per le importazioni europee di acciaio e alluminio negli Stati Uniti. In un contesto globale sempre più instabile, è cruciale che le imprese restino informate, aggiornino i propri modelli di export e valutino attentamente le strategie doganali alternative (zone franche, trasformazione estera, certificazioni di origine, uso corretto degli Incoterms, ecc.).

LO STUDIO È A DISPOSIZIONE PER ANALISI PERSONALIZZATE SU CLASSIFICAZIONI DOGANALI, VALUTAZIONI D’IMPATTO, E STRATEGIE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DAZIARIO.